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Theal Therapy: L’ultima frontiera della riabilitazione.
La Theal Therapy (Temperature controlled High Energy Adjustable multi-mode emission Laser) è una terapia innovativa e brevettata, basata su un’avanzata tecnologia laser a 4 o più lunghezze d’onda ad emissione ed energia modulata e termo-controllata, che consente di massimizzare gli effetti terapeutici in totale sicurezza, inducendo fin dalla prima seduta un’intensa riduzione del dolore e la ripresa della mobilità.
Theal Therapy rappresenta l’ultima evoluzione della fototerapia e della laserterapia ed è il punto di arrivo dopo anni di ricerca ed innovazione.
Ad oggi è nota l’efficacia della laserterapia perché, tra le varie forme di terapia fisica utilizzate, rappresenta quella con le più solide basi scientifiche, essendo ben note le interazioni della luce con molecole, cellule e tessuti del corpo umano; infatti Tiina Karu, in un editoriale pubblicato nel 2013 su Photomedicine and Laser Surgery, si è chiesta se era giunto il momento di considerare la fotobiomodulazione laser alla stregua di un farmaco.
Ovviamente, con le conoscenze rese disponibili dalle molteplici ricerche scientifiche, non ha senso parlare di laserterapia in modo generico, ma è necessario definire tutti i parametri che caratterizzano l’interazione della luce laser con i tessuti biologici.
Il laser ha molteplici benefici nel trattamento di molteplici patologie, ma non tutti i laser consentono di curare allo stesso modo le patologie di pazienti con caratteristiche diverse.
Oggigiorno parlare genericamente di laser nella terapia fisica ha poco significato: esistono numerose tipologie di laser con caratteristiche tecnologiche completamente differenti e con interazioni diverse con i tessuti biologici.
Un laser ad eccimeri per la chirurgia refrattiva dell’occhio è totalmente diverso da un laser a semiconduttore con potenze nell’ordine delle decine di watt utilizzato in riabilitazione.
Tra i dispositivi a LED o laser utilizzati in riabilitazione ne esistono di vari tipi, alcuni dotati di impulsi speciali o di lunghezze d’onda senza riscontri scientifici, ma bisogna fare molta attenzione: le ricerche scientifiche hanno dimostrato quali lunghezze d’onda e quali modalità d’emissione sono efficaci ed in quale modo è possibile ottenere un determinato effetto terapeutico.
«Sono molto stupito che oggi, dopo oltre 50 anni di ricerca scientifica sulla fototerapia e più specificatamente sui laser, ci siano ancora dubbi non solo sull’efficacia, ma soprattutto su quale tipologia di interazione della luce laser con i tessuti biologici consenta di ottenere un effetto fotochimico atto alla rigenerazione tissutale e quale interazione consenta di ottenere un effetto fotomeccanico atto ad attivare uno stress meccanico ed un effetto antalgico per vie ascendenti. La scienza ha fatto chiarezza e ha indicato le linee guida per ottenere i migliori risultati terapeutici» afferma il Dr. Casale (Direttore Scientifico di Habilita e Responsabile dell’ambulatorio di fibromial-gia di Habilita Poliambulatorio San Marco di Bergamo).
Theal Therapy rispetta la complessità con cui la luce laser interagisce con i tessuti biologici e per questo motivo è stata ideata e brevettata al fine di liberare i fotoni della luce laser dai tradizionali vincoli, rendendo tale terapia fisica estremamente flessibile e personalizzabile in funzione del paziente e della sua patologia.
Theal Therapy consente di lavorare a bassissime potenze (a partire da 10 mW), ma consente di lavorare anche ad elevate potenze medie (30 W ed oltre) ed elevate potenze di picco.
Theal Therapy non è una terapia laser basata su un’unica lunghezza d’onda o su un mix predefinito di lunghezze d’onda, ma consente di modulare più lunghezze d’onda permettendo di utilizzarne solo alcune e di mixarle tra di loro a secondo della della necessità.
Theal Therapy non utilizza un impulso magico che tratta miracolosamente tutte le patologie, ma consente di emettere la luce laser sia utilizzando speciali impulsi brevettati, sia creando emissioni continue e pulsate in cui è possibile definire frequenza e duty cycle, permettendo di emettere la luce laser in modo differente per ciascuna lunghezza d’onda.
Theal Therapy consente di implementare sia una terapia termica sia una terapia laser fredda e, a secondo dello stato della patologia, è possibile, grazie al controllo termico dei tessuti biologici trattati, definire la soglia termica o le soglie termiche entro le quali effettuare la terapia.
Grazie a Theal Therapy è possibile intervenire in fase acutissima attivando immediatamente un processo di fotobiomodulazione senza generare un rebound del dolore dovuto a un dosaggio eccessivo e al calore ad esso connesso.
Per questo motivo Theal Therapy rappresenta un’enorme evoluzione della fototerapia e della laserterapia.
Il paziente non dovrà più adattarsi allo specifico impulso o al predefinito mix di lunghezze d’onda: è la luce laser che viene modulata in termini di potenza, mix di lunghezze d’onda, mix di modalità d’emissione, modalità di trattamento, range termico e tipologia di applicatore, al fine di massimizzare gli effetti terapeutici su un determinato paziente con una determinata patologia.
«I pazienti sono tutti diversi tra di loro. Una sindrome da impingement di una minuta anziana svedese è differente da una sindrome da impingement di un lottatore di sumo delle isole Samoa. Oltre allo stato della patologia vanno considerate le caratteristiche fisiche del paziente. La terapia si deve adattare in funzione del fenotipo, dell’età, del livello del dolore e ovviamente della patologia e del suo stato. Con Theal Therapy è possibile adattare la terapia al fine di personalizzare il trattamento con luce laser al fine di massimizzare gli effetti terapeutici, in pratica attuare una terapia “sartoriale”» sottolinea il Dr. Casale.
Fotobiomodulazione con Theal Therapy
Grazie alle numerose ricerche scientifiche è noto che l’interazione della luce laser con i tessuti biologici determina tre effetti: fotochimico, fotomeccanico e fototermico.
L’effetto fotochimico di fotobiomodulazione è sicuramente il più importante. È stato scientificamente dimostrato che il laser interagisce con le cellule del nostro corpo.
«Per spiegare l’effetto fotochimico, potrei utilizzare un parallelismo con quanto avviene in natura con le piante. Molti conoscono la fotosintesi clorofilliana. La clorofilla assorbe la luce solare ed innesca una reazione all’interno delle piante che consente di trasformare 6 molecole d’acqua, 6 molecole di anidride carbonica e l’energia solare assorbita in glucosio, l’energia per le piante, e ossigeno. Ecco, quando il laser interagisce con i tessuti biologici succede una reazione simile, ma al posto della clorofilla c’è lo stato ossidativo di un enzima, il citocromo C, presente nei mitocondri all’interno delle cellule. Quando l’energia laser viene assorbita dalla citocromo C-ossidasi si innescano una serie di reazioni metaboliche atte alla rigenerazione tissutale, all’azione antinfiammatoria e alla riduzione del dolore» afferma il Dr. Casale.
La capacità della luce laser di penetrare in profondità è sicuramente molto importante, ma non sufficiente; anzi, come afferma la prima legge della fotochimica, “light must be absorbed before photochemistry can occur”, è molto più importante la capacità della luce laser di interagire e di essere assorbita dai tessuti biologici.
Tutte le lunghezze d’onda all’interno della finestra terapeutica definita da Hamblin (600-1100 nm) consentono di interagire con i tessuti biologici innescando i processi di fotobiomodulazione, ma è stato dimostrato che alcune di esse sono decisamente più performanti.
È scientificamente provato che il principale cromoforo cellulare della fotobiomodulazione è lacitocromo C-ossidasi, un enzima presente all’interno dei mitocondri, organelli cellulari contenuti in ogni cellula del corpo umano. Numerosi articoli scientifici hanno dimostrato come la luce laser nel rosso visibile, come quella a 650 nm, e la luce laser nel range 800-850 nm, siano quelle maggiormente assorbite dalla citocromo C-ossidasi, consentendo di innescare la fotobiomodulazione nel miglior modo possibile.
Per questo motivo tutti i dispositivi in grado di implementare la Theal Therapy sono dotati di due lunghezze d’onda estremamente assorbite dalla citocromo C-ossidasi:
650 nm e 810 nm. In particolare Theal Therapy consente di emettere luce laser a 650 nm fino a una potenza di 2 W (2000 mW).
Tra le lunghezze d’onda emesse dai principali dispositivi per Theal Therapy vi sono anche quelle a 980 nm e a 1064nm.
Queste due lunghezze d’onda, pur essendo meno assorbite dalla citocromo C-ossidasi, presentano altre peculiarità che consentono di massimizzare i risultati terapeutici innescati dalla fotobiomodulazione.
Entrambe le lunghezze d’onda, in particolare quella a 980 nm, sono assorbite dall’acqua e permettono di generare sia un ottimo effetto fototermico, sia un eccellente effetto fotomeccanico qualora l’emissione sia caratterizzata da treni di impulsi.
Inoltre la lunghezza d’onda a 1064 nm, grazie alla maggiore profondità d’azione rispetto a quella a 980 nm e al minore scattering, ha un’azione più direzionale e una maggiore densità energetica a parità di potenza.
Le lunghezze d’onda a 980 e a 1064 nm consentono di ottimizzare l’azione sui termo e meccanorecettori e, se associate alla modalità E²C, assicurano la giusta interazione con il sistema nervoso periferico, attivando il meccanismo del gate control per un rapido effetto antalgico.
Grazie a tali peculiarità, queste due lunghezze d’onda permettono di innescare ulteriori pathway metabolici che possono agire in alcuni casi in contemporanea a quelli innescati dalla fotobiomodulazione.
Theal Therapy è dotata non solo di tutte le lunghezze d’onda necessarie per innescare la fotobiomodulazione e l’azione sui termo e meccanorecettori, ma consente di mixarle tra di loro in modo sinergico e non competitivo, e di associare a ogni lunghezza d’onda modalità d’emissione differenti, al fine di massimizzare il risultato terapeutico per lo specifico paziente e la specifica patologia.
Va ulteriormente sottolineato che per innescare l’effetto fotochimico di fotobiomodulazione è necessario che tutto il processo avvenga senza un eccessivo innalzamento della temperatura dei tessuti. In tale ottica si inserisce il sistema brevettato di controllo termico dei tessuti biologici sottoposti a luce laser presente nei dispositivi Theal Therapy.
Tale sistema consente di attivare la fotobiomodulazione in condizioni ottimali selezionando le soglie termiche entro le quali effettuare la terapia.
Inoltre è stato dimostrato che l’emissione laser ottimale per innescare la fotobiomodulazione deve essere continua oppure pulsata con una durata dell’impulso di almeno alcuni millisecondi, come affermato da Hamblin e un tempo di riposo (dark period) tra due impulsi compreso tra 50 e 200 ms (Karu).
Le principali modalità di emissione presenti in Theal Therapy soddisfano i criteri necessari per innescare la fotobiomodulazione.
«Questo punto è estremamente importante» sottolinea il Dr. Casale. «Le emissioni pulsate e super pulsate con tempi dell’impulso dell’ordine dei microsecondi o nanosecondi, pur essendo in certe condizioni vantaggiose al fine di ridurre la sintomatologia dolorosa, non consentono di innescare l’effetto fotochimico di fotobiomodulazione. Penso che ora sia chiaro che per massimizzare gli effetti terapeutici sia necessaria una tecnologia estremamente flessibile e che sia modulabile in funzione dell’effetto terapeutico che si vuole massimizzare».
Theal Therapy è stata progettata basandosi su tutte le più importanti e recenti ricerche scientifiche sulla fototerapia e per questo è dotata delle lunghezze d’onda fondamentali per innescare la fotobiomodulazione e l’azione sui termo e meccanorecettori e consente di mixarle tra di loro in modo da potersi adattare al massimo allo specifico paziente ed alla specifica patologia.
Inoltre è dotata di molteplici modalità di emissione, di un ampio set di applicatori e del controllo termico dei tessuti biologici al fine di ottimizzare al massimo compliance e risultati terapeutici. Dolori acuti, cronici, edemi, lesioni, piaghe e patologie muscoloscheletriche sono un lontano ricordo.
Un importante campo di applicazione di Theal Therapy è quello della terapia rigenerativa.
Le ulcere cutanee (venose, da decubito o diabetiche) invalidano in Italia 2 milioni di persone e Theal Therapy consente di trattarle in modo sicuro ed efficace.
Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato l’efficacia della luce laser ed in particolare nel range 630-670 nm nel trattamento delle ulcere cutanee.
Theal Therapy, a differenza di altri dispositivi dotati di tecnologia laser, consente di erogare 2 W a 650 nm e di mixare altre lunghezze d’onda come 810 nm, 980 nm e 1064 nm al fine di personalizzare la terapia. Inoltre, grazie alla possibilità di modulare l’emissione e di controllare termicamente la temperatura dei tessuti biologici durante la terapia, è possibile massimizzare l’effetto fotochimico atto a promuovere ed accelerare la rigenerazione tissutale. I risultati ottenuti con Theal Therapy nel trattamento delle ulcere cutanee sono eccellenti, percepibili fin dalla prima seduta e senza alcun tipo di effetto collaterale .
«Nonostante l’EBM e le ricerche scientifiche abbiano già dimostrato l’efficacia della luce laser nel rosso visibile e di Theal Therapy nel trattamento delle ulcere cutanee» dichiara il Dr. Casale «abbiamo deciso di avviare un’importante ricerca scientifica sul piede diabetico utilizzando Theal Therapy presso il Centro di Vulnologia del gruppo Habilita».
La Theal Therapy consente di trattare con successo anche molteplici patologie muscolo-scheletriche tra cui radicolopatie e patologie discali.
La possibilità di lavorare in contemporanea su dolore, infiammazione, ed edema compressivo rilasciando energia alle cellule del corpo con il controllo termico sempre attivo, consente di ottenere risultati eclatanti anche su queste patologie complesse ed invalidanti.
«La Theal Therapy è un valido alleato nel trattamento conservativo di patologie della colonna come cervicobrachialgie, radicolopatie, patologie discali, cervicoatrosi e lombosciatalgie. In questi mesi sto apprezzando come tale metodica sia di estremo supporto ai pazienti sui quali decidiamo di non intervenire chirurgicamente» afferma il Dr. Pier Carlo Bendandi, Specialista di Medicina interna e c.t. del Tribunale di Ravenna.
La Theal Therapy consente di trattare sia il paziente comune sia l’atleta professionista. Infatti è già utilizzata con successo in molteplici realtà sportive come Atalanta Bergamasca Calcio e AC Milan.
«Da circa 6 mesi stiamo utilizzando con immensa soddisfazione la Theal Therapy» afferma il Dr. Ft. Marco Chaulan, fisioterapista di AC Milan.
«Stiamo ottenendo ottimi risultati sia nel riassorbimento degli edemi, che nel trattamento del dolore. Abbiamo trattato con estremo successo tendiniti, lesioni muscolari e infiammazioni. La possibilità di intervenire in fase acutissima su atleti con fototipi differenti e avviare il processo riabilitativo rapidamente ci consente di accelerare i tempi di recupero. La Theal Therapy è un’autentica rivoluzione, poter personalizzare la terapia attraverso il controllo termico, il Lambda Mixer, il Wave Creator, l’emissione vobulata e i molteplici applicatori era solo fantascienza poco tempo fa, mentre adesso è pura realtà e i risultati sono eclatanti».
La Theal Therapy, inoltre, grazie ai 10 distinti applicatori consente di adattare ulteriormente la terapia. In particolare gli applicatori sferici sono ideali per il trattamento della fascia e del tessuto connettivo, permettendo di implementare la metodica Helastm (High Energy Laser Soft Tissue Manipulation), meglio nota come Theal Fascia.
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BIBLIOGRAFIA
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A cura di Dr. Roberto Casale - RC, MD, PhD, direttore scientifico Habilita, Hospitals & Research.
Zingonia, BG Dr. Ft Marco Chaulan - Fisioterapista AC Milan
Fisioterapisti c/o Mectronic, Grassobbio (BG)
info@mectronicmedicale.it"
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